Sicurezza alimentare: occorrono politiche lungimiranti!

L’Italia è ufficialmente al quarto posto tra i Paesi dell’Unione europea per grado di contaminazione di frutta e verdura. Meritocrazia Italia ha già sollecitato attenzione per i vantaggi delle tecniche di agricoltura biologica, come la rotazione delle colture e i controlli biologici. 

Preoccupa l’altissimo livello di utilizzo di pesticidi e sostanze tossiche per Uomo, animali e ambiente, scientificamente alla base di malattie incurabili, deformità alla nascita e anomalie cardiache. Ogni anno sessanta milioni di persone si ammalano a livello mondiale a causa di cibi non idonei agli standard qualitativi. Pur non del tutto attuale, una normativa a tutela della salute contro l’uso di veleni esiste. Eppure il ricorso disinvolto alla chimica rivela gravissime carenze di controlli, oltre a un’evidente mancanza di senso di responsabilità e coscienza civica. Negli ultimi due anni l’incolumità pubblica è stata messa a repentaglio da un virus dalla provenienza non chiara, che ha messo a nudo le fragilità del sistema sanitario e il potenziale devastante dei pericoli per la salute umana, sul piano economico e sul piano sociale.

Occorre concentrare le energie sul rilancio del comparto agricolo, che ora deve fare i conti, non ultimi, anche con gli effetti delle trasformazioni climatiche, e liberarsi dalle ingerenze di interessi lobbistici, nascosti dietro le resistenze alla promozione del biologico e del biodinamico. Occorre rivedere il piano delle priorità e considerare che la politica agricola non può essere sganciata dal disegno generale del Green Deal. In linea con le istanze del nuovo Patto ambientale, con il quale l’Europa preme per la riduzione dell’uso della chimica in agricoltura, Meritocrazia Italia, da sempre sensibile al problema, ha già sollecitato attenzione per le utilità delle tecniche di agricoltura biologica, come la rotazione delle colture e i controlli biologici. Al fine di garantire sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile, è fondamentale insistere sulla necessità di:

– promuovere una nuova visione della filiera agricola e alimentare, per le vie del c.d. Smart Agrifood e dell’uso della tecnologia blockchain per la tracciabilità degli alimenti, il miglioramento della gestione delle scorte, la riduzione degli sprechi alimentari, il consolidamento delle relazioni di filiera, e la trasparenza lungo tutta la filiera;

– introdurre tecniche di coltivazione improntate alla sostenibilità che la strategia Farm to Fork richiede agli Stati membri, anche per attirare forza lavoro giovane e nuove figure imprenditoriali, anche con l’utilizzo di strumenti finanziari e l’accompagnamento del mondo bancario;

– definire una Food Policy, una strategia complessiva per affrontare i temi connessi alla produzione e all’approvvigionamento di cibo sano e sostenibile, con modalità più eque di commercializzazione;

– recuperare tecniche agronomiche tradizionali, con un’auspicata riduzione dell’utilizzo di pesticidi chimici e dei fertilizzanti e con maggiore cura per il suolo spingendo verso metodi di agricoltura sostenibile e tecniche agronomiche green;

– potenziare la capacità di resilienza del sistema agro-alimentare italiano con la diffusione delle reti di impresa;

– curare la formazione di nuove figure professionali di supporto agli operatori agricoli per affrontare i cambiamenti derivanti dall’introduzione di innovazioni e per recepire le nuove indicazioni strategiche dell’Unione Europea.

– investire nella riduzione degli sprechi alimentari e nell’uso di materiali riciclabili, con ciclo produttivo chiuso che sfrutti i rifiuti e gli scarti per generare nuovi prodotti;

– introdurre più adeguati meccanismi a rafforzamento della leale concorrenza e per l’eliminazione dei conflitti di interesse degli organismi di controllo;

– costituire una banca dati delle transazioni bio per combattere tempestivamente le frodi.

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