Il progetto artistico a cielo aperto, patrocinato dal Ministero della Transizione Ecologica, nato con la volontà di portare l’arte contemporanea all’interno del patrimonio naturalistico del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, presenta “Liberi Tutti”, l’installazione site-specific immaginata dall’artista Valerio Berruti (Alba, 1977). L’opera, inaugurata sabato 23 luglio 2022 a Pescasseroli, entra così a far parte di un itinerario artistico che il pubblico può scoprire attraversando le suggestive foreste vetuste del Parco. L’iniziativa, nata da un’idea di Paride Vitale, fondatore dell’omonima agenzia di comunicazione e imprenditore legato al territorio, vede la collaborazione tra Ente Parco, il Comune di Pescasseroli e il brand di profumi Parco 1923.
“Arteparco è nato con una missione, far vivere in un modo diverso, inaspettato, le meraviglie di un territorio unico al mondo e forse ancora non abbastanza conosciuto”, racconta Paride Vitale. “Il sogno è sempre stato quello di dare origine a un vero e proprio sentiero dell’arte e oggi, con la presentazione della quinta opera, possiamo dire di averlo realizzato”.
“Arteparco rappresenta un’occasione unica per i visitatori di scoprire la bellezza di un territorio che si contraddistingue a livello internazionale per l’impegno verso la conservazione di specie vegetali e faunistiche”, afferma Giovanni Cannata presidente del Parco. “Negli anni abbiamo voluto infatti dare vita ad un percorso artistico dove l’arte dialoga con la natura in un connubio perfetto quanto prezioso che esprime pienamente i nostri valori e la nostra visione”.
L’artista, dopo essersi imbattuto tra i sentieri del Parco in una roccia dalle dimensioni mastodontiche, ha declinato la cifra stilistica che lo contraddistingue, ovvero la rappresentazione dell’infanzia come messaggio universale, nella raffigurazione di un momento di gioco all’interno della natura. L’opera, imponente come il masso di una montagna, è al contempo leggera come la vita ai suoi primordi. Questo primo momento dell’esistenza umana, in cui tutto ancora deve avvenire, è per l’artista uno strumento per instaurare una dialettica di reciprocità con il pubblico, innescando un processo di identificazione capace di travalicare ogni differenza.
La magia delle Foreste Vetuste – Patrimonio UNESCO dal 2017 –, che nella loro unicità evocano in chi le attraversa la bellezza di una natura quasi fatata, ha ricondotto l’artista all’incanto dell’infanzia, conducendo il pubblico in un viaggio da percorrere con meraviglia e spensieratezza.