Quando nel 1893 Guglielmo Marconi utilizzò tutto il suo genio creativo per arrivare in pochi anni alla grande invenzione della radiotelegrafia, sicuramente pensò di dare un grande contributo allo sviluppo delle telecomunicazioni, ma non immaginava mai di dare l’avvio a quella che è stata la più grande rivoluzione nel campo delle comunicazioni umane: la nascita della radiodiffusione.
Forse l’ho presa un po’ troppo da lontano. Ma, se la radio libera/privata in Italia nasce nel 1974, da noi a Scanno non tardò molto ad arrivare grazie a cinque ragazzi che non pensavano, pure loro, di dare un così forte scossone e impulso allo sviluppo del nostro paese. Infatti, al tempo in cui procurarsi un diritto d’antenna non era difficile, con un artigianale trasmettitore, un piccolo registratore e un semplice giradischi impolverato, si diede inizio all’avventura. Così si entrò in tutte le case con una non trascurabile preoccupazione, ovvero di portare scompiglio, di disturbare le frequenze e di creare interferenze. Ma i nostri erano ormai decisi a tentare, convinti di dare comunque una svolta all’allora pur “frenetica” ma alquanto chiusa vita paesana. Scanno, è bene ricordarlo, in quegli anni, contava oltre quattromila abitanti.
Dal 1975 al 1979 le radio libere, compresa la nostra, vissero veramente un periodo d’oro: erano naif, fatte in casa, esprimevano un senso di libertà vera. Ognuno poteva dire quello che voleva, senza filtri, con passione. Il rapporto con gli ascoltatori era caldo, c’era la voglia di capire, di approfondire gli stessi argomenti. L’ FM era vuota, con un trasmettitore da due watt si potevano coprire trenta chilometri. Naturalmente si sono dovuti scontare gli indugi di una così faticosa messa in moto, con le conseguenze ovvie di banalità imperversanti, di presuntuosi dilettanti allo sbaraglio.
Da qui e, da quei pochi intrepidi ragazzi, si arrivò in breve a circa dieci collaboratori, poi ad una doppia dozzina ed in estate anche ad oltre cinquanta. Molti di questi faranno il loro ingresso nella vita politica nostrana dal microfono di una minuscola radio. Una radio, però, che poco a poco, giorno dopo giorno, diventava il punto d’incontro, il riferimento sano per giovani e meno giovani. Soprattutto le donne, ragazze e mamme, si appassionarono eccezionalmente tanto da entrare attivamente nella redazione e alla conduzione di programmi. Da questo interesse, in seguito, scaturirono anche sinceri affetti e nuove famiglie.
Il primo “studio” di Radio Scanno si trovava in via D. Di Rienzo, in un’angusta mansarda attrezzata alla meno peggio, con un tavolino e due sedie sgangherate. Poi, il trasferimento in centro, facilmente identificabile da una grossa antenna bianco-rossa con, a primavera, stormi di rondini che le giravano intorno a simboleggiare la musica che si spande. Immagine che finì su un adesivo che rappresentò per anni la “vecchia” e gloriosa Radio Scanno. All’inizio di ogni trasmissione si esordiva dicendo: “dai nostri studi… ma era una piccola stanza, quattro per quattro, arredata alla meglio con contenitori di cartone per uova alle pareti. Per fortuna tutto ciò non si vedeva ed è proprio questa la grande magia della radio. Si sentiva, invece, e si percepiva l’immensa gioia e soddisfazione dei vari conduttori, consapevoli di dare compagnia e svago a chi stava a sentire. Le giornate passavano in un battibaleno, segnate dalle tante dediche musicali per compleanni ed anniversari, ed ognuno sapeva di tutti. Un servizio, questo, molto importante poiché rinsaldava le amicizie e compattava la socialità quotidiana. Inoltre, serviva molto al finanziamento della radio stessa poiché le richieste erano quasi sempre accompagnate da offerte abbastanza generose. Era, insomma, una festa continua che coinvolgeva tutta la cittadinanza. Potevi tranquillamente girare per Scanno e ascoltare senza fatica come da un immenso e più moderno “surround” amplificato.
Ad ogni cambio di stagione, proprio come si fa con gli armadi, si modificava il palinsesto studiando, in riunioni interminabili, nuovi programmi, quiz a premi, lotterie e nuove iniziative da proporre agli ascoltatori in composta attesa. Durante l’inverno l’impegno era totale, in quanto molti ripartivano e, in ogni modo e con qualsiasi mezzo (verticale), c’era da rispettare la programmazione e garantire (quando ci si riusciva) la continuità. Era spiacevole infatti annunciare che tale programma non era andato in onda per mancanza di.. .E le novità non mancavano mai: collegamenti in diretta con le Glorie di San Martino, con Babbo Natale alla consegna dei regali, con il campo di calcio, con la Casa Comunale, con il Premio Scanno, con la Cattedrale per la Santa Messa, con Frattura per la strada bloccata dalla neve e, tramite “la Cemausa”, collegamento con tutti e in dialetto. E ancora: la pubblicità e tanta, tanta musica, un fiume di musica fino al lago ed un po’ più in là fin dove arrivava il segnale. E se un giorno, ascoltando una radio, vi capiterà di cambiare stazione e sentire: .. .la Vostra Radio, Radio Scanno, forse non state sognando…
Fonte: Raccolta “Pagine di gioventù” (1959 – 1979) di Pelino Quaglione