Colpa dell’anticiclone, con il clima mite e poco invernale, se è stato un Natale senza neve. Nell’immaginario collettivo, il Natale che tanti desiderano sarebbe quello di un paesaggio innevato, con l’atmosfera ovattata a rendere ancora più speciale la festività più bella dell’anno; quelle vacanze “bianche” tanto sognate e desiderate dai bambini ma anche dai grandi. Per fortuna ai primi ci hanno pensato le Associazioni locali con momenti d’intrattenimento e giochi vari.
In una Scanno, comunque, sempre magica e unica, nella storia recente, molto raramente si sono avuti scenari da “Bianco Natal”. Addirittura è più facile avere la neve per Pasqua, nonostante questa festività cada spesso in primavera. Sono lontani quei periodi quando si usciva dalla messa di mezzanotte e fuori scendeva lieve la neve che, in un attimo e tutt’intorno, aveva già coperto le strade e i tetti dei palazzi.
Tornando a oggi, poi tutto si conclude con l’arrivo della Befana, che secondo la filastrocca “vien di notte con le scarpe tutte rotte”, è un’anziana signora che non porta i regali a tutti i bambini del mondo, ma solo a quelli italiani. Sì, perché la Befana, che comunque deve il suo nome a una corruzione lessicale di “Epifania” che diventa “Befania”, rappresenta una tradizione tipica del nostro Paese risalente a epoche molto antiche. Già tra il X e il VI secolo a.C. diverse comunità rurali in Italia festeggiavano in questo periodo la chiusura del ciclo stagionale legato all’agricoltura. Nacque così anche la tradizione del dono, che inizialmente era l’offerta di chi aveva giovato di maggiore abbondanza verso chi era stato meno fortunato. Dapprima condannata come festa pagana, venne via via accolta dal cattolicesimo, che coniuga la tradizione dei doni con quelli portati dai Magi a Gesù Bambino. Quella della Befana resta una figura altamente simbolica, a partire dalla sua vecchiaia, che rappresenta il vecchio anno ormai trascorso. I doni che si distribuiscono oggi sono per lo più dolcetti, da infilare nelle calze vicino al camino.
Per gli scannesi la Befana è tradizionalmente anche la notte della serenata delle “Chezette”, cantata a squarciagola da gruppi di ragazzi per le vie del centro storico…con qualsiasi clima, con temperature sotto zero e anche, se pure fosse, con due metri di neve.