Secondo appuntamento (febbraio 2023): Il borgo di Pertica Alta…vola alto
E sì perché Pertica Alta un paesino misconosciuto di 500 anime, a 900 m. vicino il lago di Garda, ha beccato, è il caso di dire, non 2 ma la bellezza di 20 milioni di euro, pari ai 40 miliardi delle vecchie lire. Si rifarebbe Scanno nuovo. Si tratta dei fondi Recovery-PNRR, di cui oggi tanto si parla, che l’Europa ha concesso in prestito per rilanciare e rimettere a posto l’economia italiana. Una vera manna caduta dal cielo per un piccolo borgo dell’entroterra bresciano. Di un simile successo non riusciamo a capirne le ragioni fino in fondo, per noi che ne siamo cosi lontani, come lo siamo dai tecnicismi, “slides”, criteri e parametri vari da avere e riportare nella modulistica dei relativi progetti e bandi di gara. Salvo che non sia alla fine solo una questione di scelta e volontà politica, in quanto questi progetti, a quanto sembra, vanno segnalati dalla Regione al Ministero dell’economia e finanze e a sua volta rimessi alla valutazione finale della Commissione Europea. D’accordo concentrare le risorse in progetti completi e integrati invece di finanziamenti troppo polverizzati, cosi come favorire e avvantaggiare le zone interne di montagna per cercare di frenare il continuo spopolamento, calo demografico e, cosa più grave, la fuga dei giovani. Anche se certi studiosi cattedratici sono convinti che in futuro l’80% della popolazione mondiale vivrà nelle città e grandi metropoli.
Neanche a farlo apposta, un progetto simile, quasi gemello, unico in Abruzzo, lo abbiamo qui vicino a noi e, in questo caso, ne possiamo comprendere meglio le ragioni. Quello finanziato di Rocca Calascio, sempre progetto PNRR, sempre di 20 milioni, contro il quale hanno fatto pure ricorso paesi piccoli come Lama dei Peligni (Chieti) e Castelli (Teramo). Rocca Calascio, si sa, è uno dei simboli della cultura e storia d’Abruzzo, roccaforte e presidio lungo il “tratturo Magno” Aquila-Foggia che conduceva le greggi nei pascoli del Tavoliere della Puglie. Poi attorniato da paesi e borghi anche questi meritevoli di interesse, come Navelli col suo “oro rosso”, Castel del Monte capitale dei pastori, Santo Stefano di Sessanio e gli “alberghi diffusi”, Bominaco con la sua piccola “Cappella Sistina”, lo stesso Castelvecchio Calvisio borgo fortificato a forma ellittica. Un territorio dove sono presenti tutte le potenzialità per creare e migliorare un polo turistico delle zone interne d’Abruzzo.
A questo punto la domanda è d’obbligo e categorica, perché anche noi non ci inseriamo in questi tipi di progetti? Per un paese dell’importanza di Scanno che di simboli, storia, bellezze e dei veri tesori ne ha altrettanto e senza uguali, ma che oggi più che mai sono indifesi e quasi sotto attacco, andrebbero al più presto garantiti e messi in sicurezza, nonché valorizzati…
Giacomo Pizzacalla
(L’articolo completo sarà sul prossimo numero del giornale, in uscita il 5 aprile prossimo)
N.B.: Questa rubrica è aperta a tutti e prende in considerazione, ogni fine mese, i fatti, la Cultura, la politica, l’ambiente, le tradizioni, ecc. . Pertanto, il terzo appuntamento è per il 31 marzo, chi volesse parteciparne può inviare il suo contributo al nostro indirizzo di posta elettronica redazione@lafocediscanno.com