Disastri ambientali: prevenire è possibile e costa meno che rimediare ai danni

Comunicato: L’Emilia Romagna piange le vittime del disastro dei giorni scorsi. Lo stesso facevano qualche mese fa anche le Marche. Oltre ad esprimere solidarietà, è il momento di passare all’azione. Prevenire questo tipo di disastri è possibile. In atri Paesi europei si interviene, ad esempio, con la piantumazione di nuovi alberi e la rotazione delle piante vetuste. Gli alberi hanno il duplice ruolo di attenuare l’impatto della pioggia e di trattenere con le loro radici il terreno. Per altro verso, le piante vetuste devono essere potate o rimosse per evitare che possano essere portate via dall’acqua o incendiarsi durante le stagioni siccitose. Le piante giovani, più ricche di clorofilla, resistono meglio sia alla furia del vento e alle piogge così sia agli incendi.

In Austria, sui declivi, sono stesi e ancorati cavi d’acciaio che, con la loro matrice a tela di ragno, trattengono il terreno e prevengono i movimenti franosi. Vengono realizzati a intervalli regolari dei canali di gronda per consentire alle acque di defluire. I letti dei fiumi vengono puliti regolarmente sia dalle sterpaglie sia da eventuali detriti trasportati dalle piogge. Gli argini naturali dei fiumi vengono rinforzati con palificazioni di legno piantate nel terreno e, ove la morfologia del terreno lo consente, vengono realizzate delle aree di espansione dei fiumi dove l’acqua in eccesso può defluire in maniera controllata. Sono tecniche di intervento realizzabili facilmente anche in Italia, per creare lavoro e prevenire i disastri idrogeologici. La prevenzione dei danni è economicamente sostenibile e meno costosa delle azioni necessarie per rimediare ai danni di un’alluvione.

Esistono mezzi meccanici che consentono di effettuare i lavori di preparazione del terreno in tempi rapidissimi; esistono i materiali per effettuare gli interventi di consolidamento e contenimento del terreno nelle aree soggette a rischio frane; esistono le conoscenze tecniche per effettuare interventi straordinari di consolidamento e interventi annuali di manutenzione necessaria a mantenere il suolo del territorio nazionale in sicurezza.

Inoltre, le colline e le montagne, oggi spesso abbandonate, possono essere trasformate in fonte di lavoro e di reddito per la manutenzione del territorio e per la produzione di arboricoltura da legna, una delle energie rinnovabili, purtroppo negletta nel nostro Paese. Con la manutenzione regolare dei boschi sarà possibile produrre legna e favorire l’allevamento anche allo stato brado di bovini, equini ed ovini che svolgono un ruolo importante per la pulizia del sottobosco necessaria alla prevenzione degli incendi.

Su questi presupposti, Meritocrazia Italia propone la convocazione immediata di un tavolo di lavoro per avviare subito il censimento delle aree a rischio idrogeologico del Paese e passare immediatamente alle opere di prevenzione necessarie a evitare i disastri che si verificano ormai ciclicamente. Propone altresì che vengano istituite, per ogni corso fluviale, autorità di area che assumano e accorpino le responsabilità del monitoraggio e della manutenzione (che oggi fa capo ai comuni, alle province e alle regioni).

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